venerdì 27 giugno 2008

Felicità



Giorni fa, su un blog amico, ho trovato una dolce poesia "E crescendo impari" di Anonimo, dove si parla della felicità fatta di cose piccole,quasi impercettibili talvolta, di cose che possono sembrare insignificanti ma che, per un cuore particolarmente sensibile sono essenziali... e mi è tornata in mente una piccola cosa che s
crissi quando avevo poco più di vent'anni.. sono andata a ricercarla e l'ho trovata e la voglio dedicare a tutti coloro che, come me, sanno trovare "felicità" in un niente:





In un fiore
umido del suo pianto,
nel volto di un bimbo
che ti sorride,
in una dolce parola
pronunciata per te soltanto,
nel canto di un usignolo
che ricorda Primavera,
negli occhi di un cane
che, muto, ti chiede una carezza,
nella profondità del mare,
nell'immensità del cielo,
nella più piccola cosa,
più umile, più semplice....
puoi trovare Felicità.


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..e oggi, a distanza di tempo, dopo oltre un quarto di secolo, posso aggiungere che Felicità è sognare come quando siamo bambini; è l'emozione di quel primo contatto con la persona della tua vita, è la dolcezza di aver tenuto in braccio i miei bimbi, di averli coccolati, di averli veduti crescere; è la neve che ha spruzzato piccoli fiocchi sui nostri capelli, è lo stare insieme, nel bene nel male... è la nostra Micia .... e Felicità è una sorpresa, anche piccola... Felicità è trovare nuovi amici con cui condividere emozioni......Felicità è anche e soprattutto dimenticarsi di essere tristi nelle contrarietà .... ma questo, lo sappiamo non è sempre facile.

Penso che chi riesce a trovare la felicità in ogni piccola cosa è anche capace di tristezze immense...... ma ora è meglio non pensarci

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domenica 22 giugno 2008

...l'Estate è arrivata!...

..



.....e cosa c'è di meglio di un paio di ciabattine infradito?....

Povera la mia "Miciona": ha tanto caldo in questi giorni e, durante il giorno, va alla ricerca di un po' di frescura.....ora la troviamo tutta distesa sul pavimento, ora se ne va in finestra addormentandosi sul marmo del davanzale, e così si procede fino a sera: finalmente, la temperatura più bassa, le permette di gioc
are e correre qua e là come il suo solito....






sabato 21 giugno 2008

"Barbara"



Sfogliando un vecchio quaderno in cui scrivevo e disegnavo, ho ritrovato la poesia di Jacques Prévert da me ricopiata in francese e illustrata: rileggendola mi sono sentita come proiettata all'indietro.... avevo 15 anni e frequentavo il ginnasio; quella mattina la nostra professoressa di francese decise di farci conoscere questa dolcissima poesia : ce la lesse.... nella sua voce c'era un trasporto tale da affascinare tutta la classe; specialmente noi ragazze, più romantiche dei nostri compagni, fummo come ribaltate in un' atmosfera di sogno....
Voglio riportarla nel mio blog, nella versione orig
inale: con il cuore colmo di una melanconica nostalgia , trascrivendola mi sembrerà di risentire quel suono particolare, quasi una musica..... così ... forse, chissà, sarà un po' come avere ancora 15 anni....


Rappelle- toi Barbara

Il pleuvait sans cesse sur Brest ce jour-là
Et tu marchais souriante
Epanouie ravie ruisselante
Sous la pluie
Rappelle-toi Barbara

Il pleuvait sans cesse sur Brest
Et je t'ai croisée rue de Siam
Tu souriais
Et moi je souriais de meme
Rappelle-toi Barbara
Toi que je ne connaissais pas
Toi qui ne me connaissais pas
Rappelle-toi
Rappelle-toi quand meme ce jour-là
N'oublie pas
Un homme sous un porche s'abritait
Et il a crié ton nom
Barbara
Et tu as couru vers lui sous la pluie
Ruisselante ravie épanouie
Et tu t'es jetée dans ses bras

Rappelle-toi cela Barbara
Et ne m'en veux pas si je te tutoie
Je dis tu à tous ceux que j'aime
Meme si je ne les ai vu qu'une seule fois
Je dis tu à tous ceux qui s'aiment
Meme si je ne les connais pas
Rappelle-toi Barbara
N'oublie pas
Cette pluie sage et heureuse
Sur ton visage heureux
Sur cette ville heureuse
Cette pluie sur la mer

Sur l'arsenal
Sur le bateau d'Ouessant

Oh, Barbara
Quelle connerie la guerre
Qu'es-tu devenue maintenant
Sous cette pluie de fer
De feu d'acier de sang
Et celui qui te serrait dans ses bras
Amoureusement
Est-il mort disparu ou bien encore vivant
Oh Barbara
Il pleut sans cesse sur Brest

Comme il pleuvait avant
Mais ce n'est plus pareil et tout est abimé
C'est une pluie de deuil terrible et désolée
Ce n'est meme plus l'orage
De fer d'acier de sang
Tout simplement des nuages
Qui crèvent comme des chiens
Des chiens qui disparaissent
Au fil de l'eau sur Brest
Et vont pourrir au loin
Au loin très loin de Brest
Dont il ne reste rien.


Traduzione:
Ricordati Barbara-pioveva senza sosta su Brest quel giorno-e tu camminavi sorridente-rapita raggiante gocciolante-sotto la pioggia-Ricordati Barbara-pioveva senza sosta su Brest -e io ti ho incontrata in rue de Siam- sorridevi-ed io anche sorridevo-Ricordati Barbara-tu che io non conoscevo-tu che non mi conoscevi-Ricordati-Ricordati comunque quel giorno-non dimenticare-un uomo sotto un portico si riparava- e ha gridato il tuo nome-Barbara- e tu sei corsa da lui sotto la pioggia-gocciolante raggiante rapita-e ti sei gettata tra le sue braccia-ricordati questo Barbara-e non volermene se ti do del tu-io dico tu a tutti quelli che amo-anche se non li ho visti che una sola volta-io dico tu a tutti quelli che si amano- anche se non li conosco-Ricordati Barbara-non dimenticare-questa pioggia saggia e felice-sul tuo viso felice-su questa città felice-questa pioggia sul mare-sull'arsenale-sul battello d'Ouessant-Oh Barbara - che coglioneria la guerra-che cosa sei diventata ora-sotto questa pioggia di ferro-di fuoco d'acciaio di sangue-e lui che ti stringeva tra le sue braccia-amorosamente-è morto disperso oppure ancora vivo-Oh Barbara- piove senza sosta su Brest-come pioveva prima-ma non è più lostesso e tutto è crollato-è una pioggia di lutto terribile e desolata-non è neppure più la tempesta-di ferro d'acciaio di sangue-
ma semplicemente di nuvole-che crepano come cani -dei cani che scompaiono-sul filo dell'acqua a Brest- e vanno a imputridire lontano- lontano molto lontano da Brest-di cui non resta niente.

venerdì 20 giugno 2008

L'invocazione del carcerato


-Sì, o Signore, ho mancato
e sconto la mia colpa,
ma perché la Tua pena,
se Tu perdoni?...
Libera il cuore dal peso che l'opprime;
allora sarò felice di scontare

per ritornare mondo tra la gente.
Non è dell'uomo il castigo
che sgomenta l'anima mia:
-Io vivo ancora, anche se solo esisto;
odo, vedo;
pulsa il mio sangue...
E quando è primavera
ne giunge, anche qua dentro, una folata,

un soffio:
canto d'augelli,

volo spezzato di rondini,
spezzati giochi di sole, e fragranze.
Non questa è pena, o Signore,
non questa è pena che schianta...ch'è giusta.

E' la Tua pena:
è la voce che non mi lascia un attimo,
un sol momento:
è voce di preghiera, fatta di pianto:
"...Vieni presto, babbino... vieni presto..."
Lungo la via - era dolce - mi seguiva
il suo pregare...
-Deh! Fa', o Signore,
che non mi segua ancora
in questa via di tempo...
Ero per lei la vita, il sole...
-Sì, o Signore, ho mancato,

ma togli dal mio essere, ti prego,
almeno quand'è sera,
quel mesto suo richiamo....

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Ancora una poesia di mio padre...... sono dei versi molto accorati, ed ogni volta che li rileggo, non posso fare a meno di commuovermi... ed ancora una volta sento la grandezza del suo cuore, tutto il suo sentimento, la sua anima ....


Disegno a lapis 2008

mercoledì 18 giugno 2008

Trasparenze


" Trasparenza"
Annegando
nell'acqua verde
degli occhi tuoi,
mi perdo
nell'orizzonte delle tue braccia.
Vivo
nel tuo respiro,
muoio
nel tuo sonno....
e il tramonto
ha il contorno delle tue labbra
disteso su lievi ali di gabbiano.

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" Sole di vita"
Trasparenza di fumo
sale
ad incontrare un raggio di sole:
e la tua immagine appare
dinanzi ai miei occhi
stupiti

trasognati
innamorati.
La mia voglia di vivere
sale
fino al raggio di sole
e l'amore si forma
dentro il mio cuore
innamorato
stupito
trasognato.

Poesie del 1975-
Disegno 2008

domenica 15 giugno 2008

VISIONE

IL POST L'HO SPOSTATO AL 6/11/2009

martedì 10 giugno 2008

..vogliamo scendere?...

Ieri ho guardato il film"Profumo di donna" con Al Pacino: bello e di sicuro più trascinante del precedente di Risi.
Sono rimasta affascinata dal discorso finale che fa Pacino, nei panni del colonnello cieco: difende con foga il ragazzo ( Chris O'Donnell ), che per onestà non ha voluto svelare i nomi dei colpevoli: non ha voluto essere una spia, non ha voluto vendersi: ha preferito essere onesto! e questa sua onestà rischiava di farlo espellere dalla scuola..... ebbene, questo film rappresenta perfettamente quello che sta diventando la nostra società: più si è disonesti, venali, truffaldini, furbi, meschini e cattivi di animo, e più siamo premiati.... giusto ieri, il nostro "capo di governo" se n'è spuntato con la legge contro le intercettazioni!!!! e questo è adatto al caso!! impedendo le intercettazioni , salvo per mafia, camorra et similia, si fa sì che tutte le truffe, gli abusi, i crimini più svariati , prolificheranno e addirittura, se qualcuno li scopre con eventuali inrtercettazioni, sarà pure punito, finirà in carcere.....ma siamo diventati matti o cosa??? sono veramente nauseata......questo mondo a rovescio, sempre più corrotto e incredibilmente portato al male, sempre più indifferente ai dolori altrui e all'onestà , mi sta stretto: si sta soffocando ....... vogliamo scendere?!?......

lunedì 9 giugno 2008

Un canto nella foresta



Nella foresta degli amanti
ci giurammo amore
per mai più separarci.



Nella foresta degli amanti
il nostro eterno abbraccio
sorprenderà la Morte.


Nella foresta degli amanti
un canto d'amore
stregherà i viandanti.


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Non è forse giusto sperare che coloro che si amano, possano morire insieme e che, magari trasformati in altro, possano rivivere per sempre insieme? come Filemone e Bauci.... Zeus, volle accontentare Bauci concedendole di morire con il suo amato e li trasformò in due differenti alberi con un unico tronco, cosicché, morendo rivivessero per sempre uniti.... che meraviglia sarebbe.....se mi fosse data questa opportunità, se Dio mi concedesse di esaudire un mio desiderio, come Bauci, non oserei chiedere di più....

sabato 7 giugno 2008

LE MIE GIORNATE CON PALLINA


E' tanto tempo che non parlo di lei, eppure è sempre ben presente nella mia vita giornaliera: altroché!

Fino dalla mattina è bene attenta a tutto quel che succede attorno a lei.....
.....E' il momento di rifare il letto: non appena se ne accorge salta al di sotto del lenzuolo che io sto rimettendo a posto!!
..e le faccende proseguono: spolvero e lei segue i movimenti del piumino; spazzo e scappa ogni volta che la scopa le va vicino; se poi passo lo straccio sul pavimento per lei è una goduria acchiappare lo straccio e " tirarlo insieme a me".


C'è la mattina che sistemo i fiori nei vasi
e anche lei deve assistere e giudicare se
c'è qualcosa di appassito da buttare via, dopo
averlo un po' strapazzato, naturalmente.




Poi è il momento di mettere qualcosa nel pancino,
di leccarsi i baffi e di riposarsi un po' alla finestra:




alla fine che c'è di meglio di un bel pisolino sull'armadietto di mamma?.....magari a pancia all'aria!!!




Arriviamo così al pomeriggio... bisogna decidere il da farsi:
se mi metto a cucire lei vuole intromettersi e qualche volta se non sto attenta cucio una zampina insieme alla stoffa:
oppure si intrufola dentro l'astuccio dei miei arnesi
, si nasconde nella borsa del lavoro... tanto nessuno la vede. C'è da ridere... ma anche, un "pochino", da impazzire... cerco di stornare un po' la sua attenzione dandole la merendina: qualche croccantino è sempre gradito..




C'è poi quando scrivo e, il minimo che può fare, è di mettersi accovacciata sulla pagina in cui scrivo... se disegno mi batte sulla mano, e, qualche volta tira fuori le unghiette...se dipingo, mi vedo spuntare il suo bel musino al disotto del mio cavalletto da tavolo....

per fortuna, ci sono i momenti in cui decide che è ora di andare un po' in
finestra, a vedere il passeggio di gabbiani, rondini e volatili vari, moscerini compresi...incurante dei passanti che, ignari della sua sordità, la chiamano......

alcuni si spaventano al pensiero che possa cadere( abitiamo all'ultimo piano), altri colgono l'occasione e le fanno una foto....
..e così le mie giornate con Palla di Neve, che forse era più giusto chiamare Valanga o Attila, proseguono: si arriva a sera, all'ora di cena e della sua pappa.
Prima di andare a letto ci sono altri rituali: c'è la caccia alle farfalline notturne, le rincorse ai topolini di pelouche, i suoi balzi dal mobile al frigorifero, o il salto sul telefono che prende a fare "tu..tu.." e, per finire, quasi sempre intorno a mezzanotte pretende di giocare con "babbo":e per questo lo "chiama" , dandogli zampatine più o meno "pesanti" e facendo uno strano versettino mentre corre a nascondersi dietro le porte...e la cosa va avanti un bel po' fino a quando, esausta, si abbandona in un improvviso pisolino, in attesa della nanna definitiva: questa in genere la fa in camera con noi, e per questo ogni sera c'è, da parte mia, la totale spogliazione della stanza da tutti i ninnoli che si possono rompere, perchè per lei, è meglio fare "tabula rasa".... certo è che con Pallina non ci annoiamo:ma è anche vero che è una gioia averla; è il nostro "scacciapensieri" e sono sempre più certa di aver fatto bene quel giorno del 16 di giugno del 2006 a scendere in strada per prenderla e portarla nella nostra casa....

venerdì 6 giugno 2008

"L'angelo della luce"

Angelo della luce, ardente, vieni, e con la tua spada
da' fuoco agli abissi ove giace

l'angelo sotterraneo delle mie tenebre.
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Brucialo,angelo della luce, mio custode,
tu che andavi piangendo fra le nuvole,
senza di me, per me,
freddo angelo di polvere, senza gloria,
versato nelle tenebre!
Brucialo, angelo della luce,
bruciami e fuggi.


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i versi sono tratti dalla poesia "I due angeli " di Rafael Alberti.

per il disegno mi sono ispirata ad un olio su tela di Ulisse Sartini"Angelo custode" .



....gli angeli: queste affascinanti creature di cui si è tanto parlato ma a cui non si pensa quasi più, stanno forse per essere dimenticati?... ora tutto è talmente materiale: occorre toccare e sentire per credere nell'esistenza di qualcosa... è facile, molto più semplice credere a ciò che si vede, che si tocca o si percepisce in qualche modo......non si fa fatica e viene così naturale.
Credere invece nelle entità intangibili o soprannaturali diventa una difficoltà sovrumana, è addirittura considerato da taluni, un segno di regressione, di ignoranza..... e così si perdono tanti valori che rendevano più bella la nostra vita; valori che ci aiutavano a superare ostacoli insormontabili e ci permettevano di avere la Speranza....
...... ma ancora esiste il Cielo, con tutta la sua immensità, e Qualcuno veglia ancora su di noi , anche se non lo crediamo , anche se non lo vogliamo..... io, per quanto mi riguarda , ne sono certa.....

giovedì 5 giugno 2008

Lettera ad una persona davvero speciale.....



"Questa mattina avrei tanto voluto preparare una torta, per te cara mamma; ma avrei voluto che non fosse l'ultima come quella che feci per te tre anni fa, in occasione del tuo ottantesimo anno di età: avevo sperato di farti felice e che saresti riuscita a mangiarne una fetta, magari piccola, in compagnia di tua sorella che era venuta per partecipare al piccolo rinfresco in tuo onore.... ed eri felice:ma che fatica dovesti fare per mangiare quella piccola fettina di torta, solo per accontentarci....
Ogni giorno mangiare era sempre più faticoso per te e nonostante tutto ancora speravo che ti saresti ripresa, non volevo rassegnarmi: quando ti portammo in dono la vestaglia più leggera, mi dicesti che non dovevamo più comperare nulla per te, che non valeva la pena....ma non volevo sentirle quelle parole! Fino all'ultimo ho sperato, ma il male, quando è vero, non perdona".
Una vo
ce amica, negli ultimi momenti di vita di mamma mi chiese "Cosa posso fare per toglierti tutto codesto dolore?"....ma non c'era niente da poter fare come non c'è niente da poter fare neppure ora....certi dolori non passano mai; ci sono momenti in cui, la vita, le persone che ci sono vicine e che ci amano, ce li fanno attenuare, ci permettono, quasi ci costringono, a riporli in un cassetto segreto del nostro cuore.... ma poi tornano e sono come prima, forti e irrimediabili.
Quando viene a mancare la presenza di una mamma, è dura da sopportare: ripenso spesso a come talvolta il suo carattere, le sue pignolerie, mi facevano arrabbiare, mi rendevano la vita di ogni giorno anche insopportabile....ma ricordo anche che una volta mio padre mi disse che se mia madre avesse avuto la possibilità di gridarmi il suo amore, ne sarei rimasta assordata............ e anch'io adesso se potessi le griderei tutto il mio amore

fino ad assordarla e l'abbraccerei forte e la bacerei.... oramai è tardi e si deve andare avanti e cercare una ragione...

"... trovo conforto pregando e sperando di ritrovarti un giorno, mamma cara.... intanto ti immagino di nuovo giovane e rivedo quel guizzo di gioia che c'era nei tuoi occhi e ti rendeva bella, pochi attimi prima che si chiudessero per sempre, quando mi dicesti, con un fil di voce, che volevi andare via, volevi andare da babbo.......poi, in punta di piedi, silenziosa, con negli occhi speranza e serenità, sei andata da lui.... ed ora siete insieme felici e non vi lascerete più, mai più, e voglio pensare e credere che sia così per sempre. Ti bacio, con affetto".